Ancora sugli antichi manufatti ipogei in via Cattaneo (ex Strada corriera)
Le fosse per la conservazione del grano
Sull’onda dei lavori di sistemazione stradale e valorizzazione nel centro storico e dei suggerimenti per l’arredo urbano atto a caratterizzare l’antico tracciato della via Flaminia (in seguito chiamata “strada postale” o “strada corriera”) torna utile segnalare ai concittadini la presenza, documentata dalle fonti scritte, e dunque la forte probabilità di rintracciare nel corso dei lavori di sostituzione della pavimentazione delle Logge, almeno due fosse granarie. Non è da sottovalutare infatti, grazie appunto alle indicazioni restituite dalla ricerca storico-documentaria, l’opportunità di individuare due manufatti ipogei, legati al fabbricato con le due arcate a tutto sesto, all’inizio del loggiato, lato Rimini, ubicate con tutta probabilità in asse con il percorso e appunto con gli archi. Una volta scoperta la posizione di queste strutture nel sottosuolo, come valore aggiunto nell’arredo urbano per la realizzazione della Cultural route del Centro antico, già proposta a suo tempo, occorrerebbe studiarne l’appropriata segnalazione sul piano pavimentale attraverso un gioco di luci, anche per enfatizzarne la presenza, a tutto vantaggio di una migliore comprensione della qualità e delle attività composite legate all’identità originaria e più antica dell’insediamento di Cattolica, imperniata non solo sull’economia della strada e sulle attività ricettive, ma anche sulle principali derrate duttili alla media-lunga conservazione (vino, grano, carne, pesce ecc.), grazie alla sistemazione in apposite strutture enotecniche, fosse granarie, ghiacciaie ecc.
Come già accertato in pregresse esperienze personali, non è da scartare che questi contenitori vittuari, trovandosi in zona archeologica, potrebbero rivelare, come loro base d’appoggio, cioè sul fondo dell’ipogeo, lo strato pavimentale di età romana. Nel sito in questione la pavimentazione romana viene in luce alla profondità di m. 1/1,20 rispetto all’attuale lastricato, per cui non è fuor di luogo ipotizzare il recupero, allo stesso tempo, sia delle due fosse granarie, sia di un antico pavimento, verosimilmente di età imperiale a cui appunto si darebbe visibilità. In mancanza di un concreto sondaggio, tutto ciò, al momento attuale, rimane solo una suggestione o, piuttosto, una stuzzicante ipotesi suffragata però dall’ineccepibilità della fonte storico-documentaria già compulsata.
I proprietari terrieri, detentori delle possessioni più estese nell’ambito territoriale della bassa valle del Conca, in verità concentravano le granaglie soprattutto nei contenitori cerealicoli ipogei posseduti all’interno del castello fortificato di San Giovanni in Marignano.
A titolo di curiosità, riporto però qualche esempio con riferimenti anche a Cattolica. Per quanto attiene ai possedimenti di una casata nobiliare, nei primi decenni del Settecento, si documentano ben sette fosse da grano ubicate nel sottosuolo marignanese a cui si aggiungono “le due fosse che sono in Cattolica nella possessione detta la Mazza”. Nel 1781, a questi contenitori di pertinenza della casa colonica, ubicata all’interno del recinto del borgo, si contano altre due strutture ipogeiche, cioè:
“Una fossa della tenuta di circa diecisette stara, posta in faccia alla casa della Eredità …, qual casa ora tiene a nolo Giovanni Cervesi; un’altra fossa della tenuta di circa ventisette stara situata dalla parte opposto della sudetta fossa e strada in faccia al Campo Carpegna”.
Quando, nel 1800, i possedimenti terrieri di Gaspare Gabrielli, conte di Carpegna, vengono concessi in locazione ad un fittavolo, l’elenco dei beni annovera fra l’altro anche “tutte le fosse da grano esistenti dentro questo luogo di San Giovanni in Marignano e in Cattolica”.
Restiamo in attesa di auspicalibili, favorevoli riscontri archeologici
Qui a seguito gli studi recenti sulle fosse da grano nei centri della bassa valle del Conca:
M.L. De Nicolò, I Malatesti e il territorio di San Giovanni in Marignano nel XV secolo, Rimini 1990.
Ead., Il tesoro di Cerere. San Giovanni in Marignano. Temi di storia, Fano 2003.
Ead., Antichi manufatti ipogei: le fosse granarie di San Giovanni in Marignano in “Quaderni di Scienza della Conservazione”, 4, 2004.
Ciarallo, A., Vernia, B., Conservare il cibo da Colummella ad Artusi. I luoghi della conservazione, Pisa 2009.
Maria Lucia De Nicolò
Università di Bologna