L’avanzato stato delle ricerche storico-archivistiche sulla comunità di pescatori insediata su di un lembo di costa al confine di due regioni, porta la scrivente a prendere contatti con l’assessore alla cultura del comune di Cattolica Oscar Micucci per verificare la possibilità di organizzare e realizzare anche una mostra (ospitata poi nella Galleria Santa Croce) sull’identità marinara del luogo, in cui si tenesse conto non solo dei progetti e delle relazioni per la costruzione dell’asilo marittimo, (trattandosi in origine di un’insenatura naturale che svolgeva la funzione di porto), ma anche della società marinara, rappresentata tra l’altro, dal punto di vista figurativo, anche dai blasoni disegnati sulle vele delle imbarcazioni, rappresentativi di un’araldica familiare, e dalle dinastie di mestiere (naviganti, pescatori, calafati, cordai ecc.). Assumeva un ruolo centrale per l’aspetto visivo iconografico, anche l’avvio di una ricerca fotografica nelle famiglie di antica tradizione marinara, allo scopo di ricostruire aspetti della quotidianità, della vita socio economica della comunità attraverso la documentazione degli strumenti di lavoro dei protagonisti interpreti dei vari mestieri del porto. Un percorso quest’ultimo che aveva già dato notevoli risultati nel settore turistico balneare in cui le famiglie di antica tradizione facenti parte della cosiddetta colonia bagnante, avevano messo a disposizione della scrivente i vecchi album fotografici personali e le antiche immagini della località di villeggiatura prescelta dai loro avi. Si cercava dunque di non limitarsi alla cartolina postale d’epoca, che aveva per soggetto principale il porto canale e le barche ormeggiate, al rientro o in partenza per le battute di pesca, immagini in un certo senso stereotipate, che pur conservavano una innegabile e irrinunciabile valenza documentaria. La fotografia storica familiare avrebbe potuto restituire e recuperare tra l’altro l’antico e forse perduto senso della comunità. L’assessore Oscar Micucci aveva approvato l’idea del progetto espositivo che avrebbe poi trovato spazio nella galleria comunale santa Croce dal 16 gennaio al 21 febbraio 1982. Oltre alla riproduzione fotografica degli inediti disegni acquerellati di idrostatici e ingegneri del Sette-Ottocento, integrati da relazioni tecniche e computi estimativi delle opere portuali, i pannelli espositivi contenevano il censimento dei blasoni popolari della marineria velica che si basava sul lavoro di recupero della memoria con interviste ai vecchi marinai autori anche di modellini degli antichi legni della flottiglia di Cattolica esposti in una precedente pionieristica mostra organizzata a metà degli ani ’70 da Mario Prioli, allora presidente dell’Associazione albergatori di Cattolica.

 

La mostra del 1982 ha fornito poi la base di partenza per la realizzazione di un più ambizioso allestimento inaugurato tre anni dopo presso il Centro Culturale Polivalente (Barche e gente dell’Adriatico) poi inglobato per un’esposizione permanente nell’Antiquarium del mare. Museo marinaresco di Cattolica.